A volte le raccontiamo a noi stessi per credere di essere ancora vivi ed immaginare che non sia cambiato niente e che tutto procede bene,"regolarmente",che nulla puo' abbatterci o farci sentire meno di quello che in realta' siamo.Siamo fatti cosi',preferiamo convincerci che la vita continua e che niente e nessuno e' insostituibile anche se dentro noi sappiamo bene che non potra' piu' essere come prima,fingiamo giorno dopo giorno di portare avanti i nostri principi e di poter raggiungere gli obiettivi prefissati senza ammettere che forse quegli obiettivi sono cambiati,che non sono piu' gli stessi, se non addirittura che non esistono piu' e che erano frutto di uno stato d'animo e di una situazione idilliaca che adesso non c'e' e che probabilmente non si ripresentera' essendo legata a un periodo,a delle emozioni particolari,a delle parole che con il tempo perdono di consistenza ma che macerano come il primo giorno.E cosi' ci illudiamo che prima o poi cambiera' e che ritroveremo ancora quello che abbiamo definitivamente perduto,senza voler ammettere a noi stessi che questo cammino e' senza un punto di arrivo perche' e' sbagliato il motivo per cui lo percorriamo,sapendo che la strada non e' la stessa e che se vogliamo veramente cambiare possiamo trovare quei motivi nuovi ma antichi dentro altre parole che suonano in modo diverso ma che hanno gli stessi significati,ritrovando quelle motivazioni che credevamo ormai perdute per sempre.Dobbiamo saper ascoltare con un cuore nuovo ed aperto,privo di sovrastrutture emozionali che ci tengono legati al passato come un masso che ci trascina verso il fondo e che ci impedisce di nuotare verso la salvezza,imparando a non aver paura di sbagliare ancora perche' gli errori ci aiutino a capire che la vita e' adesso e che non ci sara' nessuna replica,ma avendo sempre davanti i nostri momenti piu' belli che resteranno indelebili,impressi in quel velo di seta che si chiama memoria e che non ci abbandonera' mai,se noi lo vogliamo...
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