..l’interesse per la società
è tipico nello scrittore poeta..
La Dea del sacrificio, l’omaccione sacro tornano sempre a rivivere dalle proprie spoglie.
Perlustrazioni indipendenti?
Collezioni singole o in coppie?
Trucchi prepotenti per alcuni uomini ingordi?
Ma anche abbondanti intrusioni, in un protesto di vizi doloranti del civile.
Io non scrivo per me stesso, scrivo per il genere umano e mi sfibro dei suoi problemi.
Contesto i compromessi ed il silenzio di un disgusto in via di regresso, cesso e sesso.
Non so se limitare l’eros ad un prodotto o rappresentarlo in un particolare conflitto della mente umana?
Gli sposati poi amanti e confortevoli in diverse comparse?
La donna che per amore dei figli o la bella vita in cui vive, mente a riguardo?
Certo,
queste sono strategie, infelicità, avvelenamenti di una pezza pazzia in tutti noi!
Nel peccato di una vita la coscienza corporale peculiare, egocentrica ed interpretativa è notata come una viscida condanna.
Il mio scopo invece è che i falli fallosi e scortesi attraversino il volto scortato in vergogna,
mentre la vaga vagina scontata, sconti la sua fama nell’atollo degli invisi.
È tempo degli appelli, dell’umiltà e della perseveranza…
È il tempo dell’essere “caratteristico”, non più il protagonista favorito del nostro insediamento sulla terra.
©
Da “Ammissioni”
di Maurizio Spagna
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L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-
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