Io (Una strana storia di fantasmi)
Ho perso qualcosa. Una parte di me, una cosa senza nome, forse un pezzo di anima, un frammento del mio es...
Io (Una strana storia di fantasmi)
Ho perso qualcosa. Una parte di me, una cosa senza nome, forse un pezzo di anima, un frammento del mio essere io, o non so che.
Ogni notte un'ora prima dell'alba mi agito nel letto in cerca.
E' così che sono incominciati i miei strani incontri. Spiriti inquieti che si aggirano per il mondo al confine della notte, al limitar dei sogni. Persone presumibilmente defunte. Uomini e donne in fuga da sé stessi durante il sonno. Disgraziati che iniziano a perdersi nella follia.
A volte alcuni di loro percepiscono il mio vuoto. Li sento tentare di entrarmi a forza dentro, ascolto in questa frizione di sostanze la loro storia tragica raccontatami nelle viscere, portata dal flusso sanguigno fino alla mia mente.
Per un po' sento una Presenza agitarmisi dentro... divento un “Me” tra Io e Lei, come in una sorta di indeciso dormiveglia tra destarsi e perdersi. In ultimo sento la Sua disperazione mentre scivola fuori, più facilmente di quando era entrata.
Perchè qualcosa di me stesso non c'è più, ma qualcos'altro si ricorda ancora di quel che manca. Forse è impossibile per ognuna di quelle anime in pena convivere con quel che è rimasto di me. Anche per me lo è, in fin dei conti.
E poi, un giorno, qualcosa è cambiato.
Lo feci d'istinto e solo dopo compresi: fu come ritrovarsi tra le mani un cuore pulsante invece che pane... sempre appetito, ma di una fame diversa.
Dopo quella del vuoto, provai la diversa disperazione del rigetto.
Ma tentai e ancora, ogni volta inutilmente. Una fame insaziabile di entrare in qualcuno, a cui raccontavo senza volerlo la mia storia, nei suoi incubi. E nel mio non potevo restare, non avevo più me a cui ritornare.
Tony P., 23 giugno 2006