4966
Vedeva la vita come un traforo:
la luce sta all’inizio e poi alla fine.
Nel mezzo lampadine di straforo.
4967
Vide la gente ammassarsi al confine,
le facce brulicanti di terrore.
Non li avresti fermati con le mine.
4968
La felicità… ne sentì l’odore,
ne colse pure il suono, due o tre note.
Poi si svegliò in un lago di sudore.
4969
Era un grande cacciatore di dote
perché dalla Natura fu dotato.
Così riempiva certe teste vuote.
4970
A lui non piaceva fare il bucato
però dei bucatini andava matto.
L’amatriciana l’aveva stregato.
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